こんにちは~


Grazie per la vostra visita! (^^)

- Se utilizzate il contenuto di questo blog per favore linkate la pagina che utilizzate! grazie! (^^) -




lunedì 1 luglio 2013

[Giappone] Narita Airport


L'atterraggio è in orario: 10 e mezza locali. 28 luglio 2012.
Guardo fuori dal finestrino: cavoli, sono in Giappone!
Lo penso, ma in realtà non me ne rendo ancora conto.

La prima cosa che faccio è accendere il cellulare per avvisare i miei poveri genitori preoccupatissimi che sono arrivata sana e salva a Tokyo... ma non c'è campo ( o almeno è questo che dice il mio cellulare... -_-;).
Appena scesa, ammiro per qualche attimo l'aereo su cui ho passato ben 12 ore.
Non so perché ma gli aerei mi affascinano tantissimo!



Dopo aver scattato questa foto, mi giro e (non esagero!) lungo il corridoio non c'è già più nessuno! Tutti i giapponesi erano già corsi verso i vari controlli.
Mi scappa un sorriso e, a differenza loro, me la prendo molto molto comoda. Trascino il mio bagaglio a mano e cammino con calma guardandomi intorno e osservando tutti gli aerei che si vedono dalla vetrata.


Poi visito il bagno:



Penso sia ormai famoso il washlet giapponese... e pensavo di essere pronta all'impatto!
Ma non appena l'ho visto sono rimasta allibita in ogni caso.
E inspiegabilmente con tutte quelle funzioni e tutti quei bottoni (con allegate pure le istruzioni) la cosa più complicata è stata capire come cavolo tirare lo sciacquone!!!!


Me la rido per bene, mentre esco dal bagno e incontro una giapponese che mi guarda così: (O_O)... mi avrà ritenuto pazza... ahah ops! (^^;)

Dopo varie scale mobili vedo finalmente l'immancabile "welcome to Japan".
Beh... grazie! :)



Subito dopo questa scritta iniziano i controlli... che ironia!

Il primo è il controllo della temperatura corporea: devi semplicemente passare davanti a una telecamera.
Semplice e indolore.
Essendo stata così lenta, il giapponese addetto a tale controllo (dato che non c'era più nessuno) aveva già spento la telecamera quando sono arrivata e non ha fatto in tempo a riaccenderla prima che io passassi.
Ho fatto finta di non sapere cosa fosse e me la sono svignata! ahah XD

Poi passando per un largo corridoio si arriva in una stanza enorme.
Non fermatevi al primo sportello perché è riservato ai piloti e alle hostess degli aerei!
Se non l'avete ricevuta sull'aereo, fermatevi ai tavoli che trovate poco più avanti e prendete la "disembarkation card for foreigner".
Compilatela tutta e se non sapete il giapponese, non preoccupatevi: c'è in molte altre lingue tra cui anche l'inglese (c'erano nelle lingue più disparate, ma ovviamente in italiano no!)

Ora mettetevi in coda. Una signora giapponese contollerà che abbiate compilato la vostra disembarkation card fronte - retro ( non dimenticatevi di guardare dietro!!).
Una volta spediti verso uno degli sportelli presenti, consegnate la carta al giapponese che vi ritroverete davanti. Quando l'avrà ispezionata a dovere, prenderà le vostre impronte digitali: dovete semplicemente appoggiare entrambe le dita indici su un piccolo macchinario alla vostra sinistra.
A qualcuno potrebbe recare qualche disturbo dover fare una cosa del genere; io penso però che, siccome è per la loro e, finché mi trovo in Giappone, per la mia sicurezza, lo faccio volentieri.
Scattata anche una foto del viso, il giapponese vi donerà il tanto ambito visto di permanenza di 90 giorni e attaccherà la parte sinistra della carta da voi precedentemente compilata nel passaporto.
Questa carta serve al ritorno, quindi non staccatela per nessun motivo!

Fatta anche questa, dopo le ennesime scale mobili, mi metto alla ricerca del mio bagaglio gigante. Con grandissimo sollievo lo vedo girare sul nastro. Provo a prenderlo, ma non riesco a sollevarlo: è troppo pesante! Così devo aspettare che faccia un secondo giro... e al secondo tentativo riesco nell'impresa.
Controllo in che condizioni è la mia povera valigia.
In realtà non è messa così male ( in confronto al viaggio di ritorno! -_-).

Poi mi avvicino a degli altri tavolini con dei fogli gialli. Sono denominati "customs declaration" e servono per passare la dogana.

Se avete animali dovete lasciarli in quarantena nell'apposito sportello che troverete lì vicino e così anche per cibi di origine animale come salami, prosciutti, salumi vari... e le piante.

Mi avvicino poi alla dogana convinta che mi faranno aprire la valigia. Ma scelgo per bene il poliziotto: un giovanotto dalla faccia simpatica. Consegno il foglio giallo e lo osservo mentre lo legge.
Mi fa una domanda.
"Eh?" rispondo. Iniziamo bene.
Sorride e mi richiede quanti anni ho. 18. Trattiene un altro sorriso.
Mi chiede che città andrò a visitare.
Sconcertata rispondo Tokyo, Kyoto e Nagasaki. Annuisce sempre con un sorrisone sulle labbra. Guarda un attimo la mia valigia, poi la mia faccia probabilmente stravolta dal viaggio.
Mi fa cenno che posso andarmene.
Siiiii!!!!!!!! Ce l'ho fatta!!!!!!!!!!!

Il sollievo della consapevolezza di poter ormai uscire da quel posto è... una cosa inspiegabile! Bisogna provarla per capirla! Tutta la stanchezza quasi sparisce e mi precipito verso l'uscita.
Le porte si aprono.
Mi guardo intorno e una giapponesina mi si avvicina. Io la riconosco subito.
"Cristina?" mi chiede. Io annuisco.
Ho trovato la mia amica Ryoko!
Ci abbracciamo e finalmente... benvenuta in Giappone!




-

Nessun commento:

Posta un commento